Società Toscana di Orticultura
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Storia della Società Toscana di Orticultura

Il 28 Marzo 1852 l’Accademia dei Georgofili nominava una commissione con lo speciale incarico di procurare in Firenze la costituzione di una Società di Orticultura. La commissione addetta era formata dalle persone più chiare e competenti dell’epoca in ambito orticolo: il marchese Carlo Torrigiani, Gaetano Baroni, il cavaliere Odoardo Bartolini, Pietro Betti, Cesare Franchetti, Giovanni Geri, Carlo Luzzatti, il marchese Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona, il professore Filippo Parlatore, il barone Bettino Ricasoli, Antonio Salvagnoli, Emilio Santarelli, Carlo Schmitz, Francesco Sloane, Antonio Targioni-Tozzetti e il marchese Niccolò Ridolfi. I membri della stessa, per sperimentare l’effettiva popolarità di una tale iniziativa, indissero una prima mostra orticola che si sarebbe dovuta tenere a Firenze nel Settembre dello stesso anno. La mostra si tenne nel giardino del Palazzo della Crocetta; ad essa presero parte alcuni giardini granducali (Boboli, Castello, Poggio Imperiale, Poggio a Caiano, ecc.) nonché numerosi esponenti delle famiglie nobili toscane: Torrigiani, Ridolfi, Gherardesca, Rospigliosi, Panciatichi Ximenes d’Aragona, Corsini, Ricasoli, Demidoff, ecc…

Il promettente risultato di questa esposizione fece sì che la Commissione poté dedicarsi con fiducia a trovare aderenti per la formazione della Società e fu così che il 24 Marzo 1854, in generale assemblea, venne istituita la Società Toscana di Orticultura.

Negli anni successivi si avviarono una serie di esposizioni ed eventi molto fortunati che permisero l’acquisto di un vasto appezzamento di terreno situato in via Bolognese, per crearvi un orto e giardino sperimentale e per tenervi le sociali esposizioni. Nel 1880, per ospitare la prima orticola nazionale, la Società decise di realizzare un grande tepidario in ferro, ghisa e vetro; il progetto fu affidato all’Ingegnere e Architetto Giacomo Roster, membro del consiglio della Società. A seguito di tale impresa il Re Umberto concesse il suo Alto Patronato alla Società. Le esposizioni si susseguirono negli anni, tra le più importanti si ricorda la Festa dell’Arte e dei Fiori del 1896/97 in collaborazione con le Belle Arti e quella del 1911 organizzata in occasione del cinquantenario della proclamazione del Regno d’Italia.

Per tutto il secolo scorso la Società Toscana di Orticultura ha continuato ad organizzare esposizioni. Anche dopo il 1931, anno dell’acquisto del Giardino dell’Orticultura da parte del Comune di Firenze, le mostre sono continuate in vari luoghi: loggiato degli Uffizi, piazza S.S. Annunziata, Parterre di Piazza della Libertà. Durante gli anni a cavallo tra le due guerre mondiali la Società non ha esitato a proporre nuove iniziative. Ricordiamo il concorso Firenze Fiorita che fu proprio ideato in quegli anni e che continuò a perpetrarsi annualmente fino agli ultimi anni del ‘900.

Ancora oggi la Società Toscana di Orticultura continua la sua attività promuovendo iniziative e organizzando mostre mercato di piante e fiori che, dal 2000, sono ritornate nella loro sede originaria: il giardino pubblico di via Bolognese.

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